DOMENICA IN ALBIS
Leggi il foglietto Domenica in Albis 7 aprile 2013
“Ricevete lo Spirito Santo”
Gli eventi pasquali – la passione, la morte e la risurrezione di Cristo – sono anche il tempo nella nuova venuta dello Spirito Santo, come Paraclito e Spirito di verità. Sono il tempo del «nuovo inizio» della comunicazione del Dio uno e trino all’umanità nello Spirito Santo, per
opera di Cristo Redentore. Questo nuovo inizio è la redenzione del mondo:«Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16). Già …, nel dono del Figlio si esprime la più profonda essenza di Dio, il quale, come amore, è fonte inesauribile di generosità. Nel dono fatto dal Figlio si completano la rivelazione e l’elargizione dell’eterno
amore: lo Spirito Santo, che nelle imperscrutabili profondità della divinità è una Persona-dono, per opera del Figlio, cioè mediante il mistero pasquale, in modo nuovo viene dato agli apostoli e alla Chiesa e, per mezzo di essi, all’umanità e al mondo intero. L’espressione definitiva di questo mistero si ha nel giorno della Risurrezione. In questo giorno Gesù di Nazareth, «nato dalla stirpe di Davide secondo la carne» – come scrive
l’apostolo Paolo – viene «costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti» (Rom 1,3-4). Si può dire così che l’«elevazione» messianica di Cristo nello Spirito Santo raggiunga il suo culmine nella Risurrezione, nella quale egli si rivela anche come Figlio di Dio, «pieno di potenza». E questa potenza, le cui fonti zampillano nell’imperscrutabile comunione trinitaria, si
manifesta, prima di tutto, nel fatto che il Cristo risorto, se da una parte adempie la promessa di Dio, già espressa per bocca del Profeta: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, …il mio spirito» (Ez 36,26-27), dall’altra compie la sua stessa promessa, fatta agli apostoli con le parole: «Quando me ne sarò andato, ve lo manderò» (Gv 16,7). È lui: lo Spirito di verità, il Paraclito, mandato da Cristo risorto
per trasformarci nella sua stessa immagine di risorto.