SOLENNITA’ DEL “CORPUS DOMINI” (S.S. Corpo e Sangue del Signore)
Leggi il foglietto domenicale Domenica 2 Giugno 2013
SOLENNITA’ DEL “CORPUS DOMINI” (S.S. Corpo e Sangue del Signore)
Leggi il foglietto domenicale Domenica 2 Giugno 2013
Domenica della Santissima Trinità. Domenica della Fiera di Maggio (molto bagnata e fredda)
Leggi il foglietto domenicale Domenica 26 maggio 2013
Domenica VI di Pasqua
Leggi il foglietto Domenica 5 maggio 2013
Domenica IV di Pasqua : GIORNATA MONDIALE DELLE VOCAZIONI
Leggi il foglieltto domenicale Domenica 21 aprile 2013
San Gregorio Magno
Il Signore dice : « Le mie pecore ascoltano la mia voce ed io le conosco ; esse mi seguono ed io do loro la vita eterna ». Un po’ prima aveva detto a loro riguardo: “Se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Gv 10,9). Entrerà venendo alla fede; uscirà passando dalla fede alla visione faccia a faccia, dal credere al
contemplare, e troverà un pascolo arrivando al banchetto eterno. Le pecore del buon pastore trovano dunque un pascolo perché tutti coloro che lo seguono con cuore semplice sono nutriti nel pascolo dei prati eternamente verdi. E qual è il pascolo di quelle pecore, se non le gioie interiori di un paradiso verdeggiante per sempre? Poiché il pascolo degli
eletti è il volto di Dio, sempre presente: poiché lo si contempla senza sosta, l’anima si sazia senza fine di un alimento di vita… Cerchiamo dunque, fratelli carissimi, questo pascolo dove troveremo la nostra gioia nel cuore della festa celebrata in cielo da tanti nostri concittadini. La loro esultanza ci inviti là… Risvegliamo le nostre anime, fratelli! La
nostra fede si riscaldi al contatto di ciò che crede, i nostri desideri si infiammino per i beni di lassù. Amare così è già mettersi in cammino. Non permettiamo che alcuna prova ci allontani dalla gioia di questa festa interiore, poiché quando si desidera andare a un luogo prefissato, nessuna difficoltà può distoglierci dal desiderio. Non lasciamoci nemmeno sedurre da conquiste lusinghiere. Sarebbe sciocco il viaggiatore che, vedendo un
paesaggio meraviglioso, dimenticasse per strada la meta del suo viaggio.
Domenica III° di Pasqua
Leggi il foglietto domenicale Domenica 14 Aprile 2013
Foto del lago di Tiberiade
Venerdì 19 Aprile 2013 alle ore 20,30 viene celebrata una S.Messa in suffragio di don Aldino Taddia, durante la quale vengono eseguite musiche di Mozart e Bach dal Coro Parrocchiale di S.Agata “Perfetta Letizia” e da quello della Parrocchia di Zola Predosa. Dopo la celebrazione i due cori si alterneranno con alcuni brani del loro repertorio musicale. Interviene il quartetto d’archi Astrolabio. Presiede la celebrazione eucaristica Don Marco Cristofori. In tale circonstanza verrà ricordato anche don ADRIANO ZAMBELLI, sacerdote di origine santagatese, recentemente scomparso.
DOMENICA IN ALBIS
Leggi il foglietto Domenica in Albis 7 aprile 2013
“Ricevete lo Spirito Santo”
Gli eventi pasquali – la passione, la morte e la risurrezione di Cristo – sono anche il tempo nella nuova venuta dello Spirito Santo, come Paraclito e Spirito di verità. Sono il tempo del «nuovo inizio» della comunicazione del Dio uno e trino all’umanità nello Spirito Santo, per
opera di Cristo Redentore. Questo nuovo inizio è la redenzione del mondo:«Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16). Già …, nel dono del Figlio si esprime la più profonda essenza di Dio, il quale, come amore, è fonte inesauribile di generosità. Nel dono fatto dal Figlio si completano la rivelazione e l’elargizione dell’eterno
amore: lo Spirito Santo, che nelle imperscrutabili profondità della divinità è una Persona-dono, per opera del Figlio, cioè mediante il mistero pasquale, in modo nuovo viene dato agli apostoli e alla Chiesa e, per mezzo di essi, all’umanità e al mondo intero. L’espressione definitiva di questo mistero si ha nel giorno della Risurrezione. In questo giorno Gesù di Nazareth, «nato dalla stirpe di Davide secondo la carne» – come scrive
l’apostolo Paolo – viene «costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti» (Rom 1,3-4). Si può dire così che l’«elevazione» messianica di Cristo nello Spirito Santo raggiunga il suo culmine nella Risurrezione, nella quale egli si rivela anche come Figlio di Dio, «pieno di potenza». E questa potenza, le cui fonti zampillano nell’imperscrutabile comunione trinitaria, si
manifesta, prima di tutto, nel fatto che il Cristo risorto, se da una parte adempie la promessa di Dio, già espressa per bocca del Profeta: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, …il mio spirito» (Ez 36,26-27), dall’altra compie la sua stessa promessa, fatta agli apostoli con le parole: «Quando me ne sarò andato, ve lo manderò» (Gv 16,7). È lui: lo Spirito di verità, il Paraclito, mandato da Cristo risorto
per trasformarci nella sua stessa immagine di risorto.
PASQUA DI RISURREZIONE
leggi il foglietto Pasqua 31 marzo 2013
Sant’Agostino Discorso 235, 1-3 ;
“Camminava con loro”
Il Signore Gesù, risorto da morte, si fa incontro a due suoi discepoli lungo la via e trova che parlano fra loro degli ultimi avvenimenti. Dice loro: “Che significano questi discorsi fra voi che vi rendono così tristi?”. Questo racconto ci dà una grande lezione, se la sappiamo
comprendere. Gesù appare: i discepoli lo vedevano con gli occhi, ma senza riconoscerlo. Il Maestro camminava con loro per via, anzi egli stesso era la via (Gv 14,6), ma loro non camminavano per quella via. Egli stesso dovette constatare che erano andati fuori della via. Nel tempo trascorso con loro prima della passione, infatti, egli aveva predetto ogni cosa: che avrebbe patito, che sarebbe morto, che il terzo giorno sarebbe risorto.Aveva predetto tutto, ma la sua morte fu per loro come una perdita di memoria… Dicono: “Noi speravamo che egli fosse il redentore d’Israele”. O discepoli, l’avevate sperato. Vuol dire che adesso non lo sperate più? Ecco, Cristo vive, ma in voi la speranza è morta? Sì, Cristo è veramente vivo; ma questo Cristo vivo trova morti i cuori dei discepoli.
Appare ai loro occhi, ma essi non lo riconoscono; era visibile e insieme nascosto… Camminava per via come un compagno di viaggio, anzi era lui che li conduceva. Quindi lo vedevano, ma non erano in grado di riconoscerlo poiché “i loro occhi – dice il testo – erano impediti dal riconoscerlo”… L’assenza del Signore non è assenza. Abbi fede, e colui che non vedi è con te.